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[1] E’ questo probabilmente anche il motivo che spiega lo scarso fiorire di musei dell'archeologia industriale che sarebbero il naturale completamento di quelli che abbiamo definito della `cultura o civiltà contadina'.
[2] Il termine cultura ha avuto una serie di definizioni spesso non coincidenti.
La definizione che meglio sposa le necessità teoriche e metodologiche di un moderno museo etnologico si può elaborare partendo dalle note osservazioni sul folklore contenute negli scritti gramsciani.
Quindi cultura va intesa
- come concezione del mondo e della vita,
- come insieme di norme,
- come conoscenze,
- come valori, condivisi
- da un determinato gruppo sociale
- in un determinato contesto storico, sociale e geografico.
Nel caso di un museo etnologico, ovviamente, sono da considerare rilevanti gli aspetti tradizionali della cultura, quelli che più spiegano il rapporto tra l'uomo e la natura, tra l'uomo ed il prodotto della sua attività, quelli meno soggetti a condizionamenti esterni.
[3] Per esposizione fisica si intende la presentazione concreta dei documenti al visitatore che può solo seguire uno o più percorsi predisposti.
La esposizione fisica é fissa ed immutabile, a meno di spostamenti degli oggetti.
Alla esposizione fisica si può affiancare, per migliorare la fruibilità dei documenti e per veicolare altri messaggi, una presentazione fatta con mezzi altri dalla pura esposizione del documento, cioè con schede di lettura, filmati, diapositive, presentazioni su schermo di computer ecc.
[4] La preferenza data, in ambiente pastorale, al legno come materia prima per stoviglieria ed attrezzature è dovuta, oltre che alla sua relativa economicità e facilità di lavorazione autonoma artigianale, al fatto che i prodotti ottenuti sono più leggeri e meno fragili di quelli realizzati in terracotta e quindi si prestano bene ai continui spostamenti .
[5] In effetti, poiché il fuso è fatto generalmente di legno, materiale deperibile con il trascorre degli anni, si ritrova solo la rondella che funge da volano, fatta di materiali più duraturi come l'argilla, la pietra o l'avorio.
[6] Nei telai
- delle epoche più remote ognuno dei fili costituenti la trama, cioè quelli longitudinali nel senso della lavorazione, era tenuto teso da un pesetto di pietra,
- in epoche più recenti, nelle culture greca e romana, il peso era modellato in terracotta a forma di tronco di piramide,
- successivamente, dal medioevo in poi, cessa l'uso dei pesi da telaio perché la trama viene tenuta tesa da un tenditore simile ad un piccolo argano.
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