Arte e Archeologia in Grotte campane
Sono descritte 12 grotte della Campania che sono state luoghi di culto cristiano, a partire dai primi cristiani e fino al diciottesimo secolo. Sono luoghi di grande bellezza ma fragili, e la loro conservazione è motivo di preoccupazione.
Grotta dell'Angelo
Si trova presso Olevano sul Tusciano, e si può raggiungere seguendo il corso del fiume. E' una cavità larga e alta, lunga 380 m. All'interno sono stati costruiti una chiesetta e altri edifici, dal nono all'undicesimo secolo, decorati con magnifiche serie di affreschi, specie quelli della chiesa che raffigurano scene della vita di Gesù e di S. Pietro. I dipinti sono in condizioni preoccupanti, perché il sito è rimasto aperto e incontrollato per molti anni.
S. Michele ad Avella E' una chiesa rupestre medioevale, in una grotta in campagna vicino Avella. Sulla strada fino all'ingresso vi sono resti romani antichi. La chiesa è stata molto rimaneggiata attraverso i secoli, spesso subendo gravi danni. Durante la seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio. Contiene molti dipinti antichi, ma in condizioni di tale degrado da renderne difficile anche l'identificazione del soggetto. |
S. Michele di Avella. Cappella del Crocifisso |
S. Michele di Raviscanina. Il ciborio e l'edicola (Sec. IX?) |
S. Michele a Raviscanina E' una grotta lunga 25 m posta sul fianco di un monte nei pressi di Raviscanina, in alto sulla valle del Volturno. Fu utilizzata dagli antichi Romani e forse anche prima, nel Medioevo ospitò monaci e divenne una chiesa rupestre dedicata a S. Michele. Ci sono alcune costruzioni abbastanza conservate: un altare, un ciborio, un'edicola. Dei dipinti, una volta abbondanti sia all'interno che all'esterno, rimangono solo poche tracce. |
S. Michele a S. Angelo a Fasanella A poca distanza dal paese, si trova in uno spiazzo e ha accanto un campanile gotico. Ha un portale di pietra, con due leoni alla base e un architrave cinquecentesco. Contiene due sale, pavimentate con mattoni e maioliche decorate, e alcune cavità laterali sono adibite a cappelle. Subito dopo l'entrata c'è un pozzo, con una formella con la data 1617, anno in cui furono eseguiti lavori di restauro. Accanto ai resti di un organo, c'è la tomba di Francesco Caracciolo (da non confondere con l'ammiraglio della rivoluzione del 1799), esponente di un'importante famiglia di S. Angelo. Sotto il pavimento c'è un vano adibito a ossario. Aderente alla roccia, un bel baldacchino gotico con pregevoli figure, piuttosto mal conservato. Una cappella, dedicata alla Madonna, contiene due statue, di cui una di legno di ulivo coperto di stucco, di notevole qualità e con bei colori, conservati solo in parte. Altre opere, del trecento e conservate parzialmente, sono una Trinità, un'Annunciazione, una Pietà. Su un altare in fondo alla sala più grande, la statua di S. Michele, che dà il nome alla grotta. |
S. Michele di S. Angelo a Fasanella. Madonna lignea policroma in trono |
Grotta delle Forme. Madonna con Bambino |
Grotta delle Forme La grotta è di nome incerto, potrebbe essere delle Fornelle o delle Formelle. Scavata nel tufo, presso Calvi Risorta, è lunga 14 m, ha un piccolo ambiente posteriore, e una cavità ipogea. Fu riccamente decorata nel Medioevo con pregevoli dipinti, che oggi sono gravemente danneggiati sia per l'umidità, sia per furti, e sono difficilmente osservabili. Fra i più notevoli c'è un'Ascensione, realizzata secondo uno schema che si ritrova in altre grotte dell'Italia meridionale; una Madonna con Bambino, malridotta dopo un tentativo di strapparla; un Banchetto di Erode, di stile vivace e popolare. Ci sono anche due iscrizioni, non facili da leggere. |
Grotta dei Santi E' una chiesetta rupestre, ottenuta ampliando una cavità in una parete di tufo, a monte della Via Casilina, presso Calvi Risorta. Contiene un altare e numerosi dipinti di età medioevale, alcuni meglio conservati, altri quasi distrutti; ad esempio, della serie di sei medaglioni con busti di personaggi, uno solo è ancora visibile. I danni sono causati soprattutto dall'umidità. I dipinti, di soggetto sacro, hanno un carattere popolare con colori vivaci. |
Grotta dei Santi. Il solo medaglione visibile |
S. Maria Olearia. Affresco affumicato e coperto di graffiti deturpanti
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S. Maria Olearia Sulla strada della Costiera Amalfitana, presso Maiori, si trova questa grande cavità, al cui interno sono state costruite, nel Medioevo, diverse chiesette e stanze. La posizione è magnifica, in una parete rocciosa, esposta a mezzogiorno, riscaldata dal sole e riparata dall'umidità. Utilizzata dapprima come rifugio di eremiti, poi come luogo di culto, fu ampiamente decorata con dipinti, di cui oggi si vede solo qualche traccia, rovinati dal fumo e da atti vandalici. |
S. Michele a Caselle in Pittari La grotta si trova sul fianco scosceso di un monte, nella campagna di Caselle in Pittari. Ha davanti un muro di contenimento, che crea uno spiazzo su cui si apre un'altra piccola grotta adattata a cappella. All'interno un altare con due bassorilievi, il più interessanto è San Michele che trafigge il drago, del dodicesimo secolo. E' eseguito con maestria e rivela l'opera di un artista esterno, probabilmente legato alla tradizione delle cattedrali romaniche pugliesi. Altre sculture, dipinti e iscrizioni sono molte più recenti, del 1700 o più tardi, spesso in stile barocco. In un vano accessibile da un passaggio posteriore c'è un vasca, probabilmente un battistero. |
S. Michele di Caselle in Pittari. S. Michele trafigge il drago |
S. Maria in Grotta presso Rongolise. Madonna che allatta e Santi (sec. XVI) |
S. Maria in Grotta E' una grotta artificiale scavata nel tufo a Rongolise, frazione di Sessa Aurunca. Antica abitazione di eremiti, è oggi una chiesetta di culto popolare. E' decorata con dipinti, i più antichi di epoca medioevale, fra cui la Dormitio Virginis (morte della Madonna), soggetto non frequente nelle grotte, e in discreto stato di conservazione. Ci sono altre Madonne, un San Tommaso e altri santi. Da notare una scultura di legno del seicento col martirio di S. Bartolomeo. |
S. Michele a Camigliano La grotta, con ampia apertura, si trova alle falde di un monte nell'Appennino a nord di Capua. Presso l'ingresso ci sono tracce di un'abitazione medioevale e di costruzioni romane. All'interno c'è un baldacchino addossato alla parete, con un piccolo altare. Un piccolo dipinto di S. Michele, di inizio '800, è di scarso interesse. C'è invece un notevole affresco rinascimentale, di Madonna con Bambino tra S. Michele e un altro Santo. Le figure sono belle e delicate, specie nei tratti del viso e delle mani, e rivelano l'opera di un bravo artista giunto dal Nord. Il Santo a destra, non identificabile, è di fattura più grossolana. |
S. Michele di Camigliano. Madonna con Bambino tra S. Michele ed altro Santo |
S. Michele di Faicchio. Busti dei Santi Pietro e Paolo nella parete destra (sec. XII) |
S. Michele a Faicchio E' una chiesa rupestre risalente al 1100, posta in alto rispetto al borgo più vicino, Fontana Vecchia presso Faicchio, e raggiungibile con difficoltà. Vicino c'è una casa-torre, che fu abitata da eremiti fino all'800. La chiesa ha un'acquasantiera e un altare ricavati scavando la roccia. L'altare ha una mensola, due semicolonne, e delle formelle in maiolica, spesso vandalizzate. Più indietro c'è un piccolo oratorio, con i dipinti più importanti. Le due pareti di 3 m sono ricoperte di affreschi, risalenti fino al 1100, con ben 27 figure, generalmente di Madonne, Angeli e Santi. Opere di diversi pittori, hanno caratteri colti o popolareschi. Il tutto è a notevole rischio di degrado. |
S. Michele a Padula
E' una di due grotte presso Padula, nella roccia calcarea, presso una fonte. Non è di particolare pregio. Contiene alcuni altari e dipinti sacri, fatti in età diverse a partire dal Medioevo, di cui spesso è difficile riconoscere l'età effettiva e altri caratteri artistici.
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