Il Paleolitico nel CILENTO

La maggiore concentrazione in Campania di siti riferibili al Paleolitico è collocata sulla Costa del Cilento nel tratto compreso tra Marina di Camerota e Scario.

La mappa qui riportata è stata realizzata con le informazioni e le immagini contenute nella Guida Archeologica "Il Paleolitico dell’Italia Centro - Meridionale" elaborata a cura del prof. Gambassini dell’Università di Siena.

Gambassini ed i suoi collaboratori descrivono 19 siti di ritrovamenti.

Tra questi

• 3 (individuabili con i colori azzurro e violetto) sono attribuibili all’Acheuleano (paleolitico inferiore antico con datazioni tra i 400mila ed i 300mila anni fa).

• 12 (in verde) sono caratterizzati dal ritrovamento di utensili della cultura musteriana (tipica dell’uomo di Neandertal con datazioni tra i 120mila ed i 30mila anni fa).

• Il Riparo del Molare (tra i 19 siti quello più a Sud) ha restituito una mandibola di bambino con le caratteristiche dell’uomo di Neandertal.

Nel giugno del 2017 era in programma una escursione sulla Costa Cilentana tra Marina di Camerota e Cala degli Infreschi.

Per illustrare durante il percorso la "presenza" del Paleolitico nell'area, venne l'idea di preparare delle schede utilizzando le informazioni contenute nella guida di cui stiamo parlando.

Durante la preparazione di queste schede venne poi l'idea di utilizzare le foto scattate nella Sezione Preistorica del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN).

Le rare foto di reperti presenti nella Guida, infatti, sono in tonalità di grigi e quindi danno una idea solo parziale delle rocce di arenaria ricche di quarzo con cui furono realizzati.

Questo tipo di rocce sono peraltro tipiche della fascia di alture prospicienti la Costa Cilentana.

Lo schema geologico semplificato mostra come il "Cilento" sia formato (in estrema sintesi) di Calcari e di Rocce Sedimentarie ricche di quarzo.

I Calcari (in verde nello schema) sono presenti nell'area più interna (quella orientale) mentre l'area più vicina al mare (occidentale) vede la prevalenza delle rocce sedimentarie (in violetto nello schema).

E’ interessante notare che l'area tra Marina di Camerota e Scario è collocata sulla costa alle pendici del Monte Bulgheria.

Questa formazione montuosa è caratterizzata dalla presenza di nuclei di selce che nel resto del Cilento, invece, sono alquanto rari.

Il professor Martini, esperto archeologo, descrive uno studio in corso in cui si cerca di definire le modalità per l'approvvigionamento delle rocce utilizzate per la produzione di utensili.

Questo tipo di indagine è il frutto della collaborazione tra geologi e archeologi.

L'attenzione sulla provenienza delle "materie prime" è ormai ben definita.

Riuscire ad individuare le fonti di approvvigionamento, infatti, significa poter immaginare
• i percorsi seguiti
• i rapporti di scambio tra le aree
• l’eventuale specializzazione nelle fasi di lavorazione.

In questa Sezione del Sito del Museo di Etnopreistoria del CAI di Napoli trovate:

• Schede sui siti di ritrovamento:

o Grotta della Cala
o Grotta della Cala: reperti al MANN
o Grotta del Poggio
o Grotta della Serratura
o Cala degli Infreschi Grotta del Noglio
o Cala degli Infreschi Grotta di Santa Maria
o Riparo del Molare scheda 1 scheda 2
o Cala Bianca e Grotta degli Iscolelli

• Articolo descrittivo dei reperti ritrovati dal Gruppo Speleologico del CAI Napoli : Sergio Verneau "Notizie su manufatti litici rinvenuti presso Marina di Camerota nella Provincia di Salerno"

• Carta geologica del Cilento

• Carta geologica della Costa del Cilento tra Marina di Camerota e Scario